Discoteca Woodpecker - Viale Nullo Baldini - Milano Marittima (RA)



Ne avevo sempre sentito parlare ma non avendola mai vissuta non mi ero mai soffermato a studiarne la storia. In questo periodo in cui va di moda la riscoperta dei luoghi abbandonati, mi sono imbattuto casualmente su un servizio dedicato proprio al “Woodpecker”. Rimango affascinato dalla cupola in vetroresina che si presenta ancora integra anche se completamente usurata dal tempo. La struttura è abbandonata dal 1975 e, nonostante in qualsiasi altro paese un’opera di questo genere avrebbe avuto una riqualificazione, ogni progetto è stato abbandonato. Woodpecker ha probabilmente rappresentato l’inizio della notorietà di questa piccola frazione di Cervia. Inaugurato negli anni 50 e posizionato all’altezza delle terza traversa, viene poi trasferito, sul finire degli anni 60, in questa zona periferica (viale Nullo Baldini). Viene così creato un cratere artificiale dove, in mezzo a laghetti collegati da diverse passerelle, svetta la cupola della discoteca. Un incendio sviluppatosi nei bagni, distrugge totalmente il locale nel 1975. Riporto qui l'articolo dettagliato pubblicato sul sito www.alberghi-milano-marittima.com : "Tutto inizia nel 1952. La famiglia De Maria, che passa le estati in zona da molti anni, vuole creare un locale notturno che rappresenti una buona risposta a quelli più noti della Riviera. Il Woodpecker viene localizzato alla Terza Traversa e si pone subito come un edificio di grande prestigio, con prezzi molto alti. Il personale è qualificato ed esperto, l’ambiente caldo e accogliente. Inoltre, non mancava un team di orchestrali di grande bravura.Il piano più alto ospita il Pepper, centro musicale di ottimo livello e molto amato dai giovani. In una Milano Marittima in fase di progresso, i residenti della zona iniziano a mal sopportare i rumori del locale e lo portano a trasferirsi nell’entroterra di Milano Marittima. Un’idea fortemente voluta da Aurelo De Maria, che sceglie di localizzare la moderna discoteca a due passi da una serie di laghetti suggestivi e gli conferisce una forte connotazione acquatica. Nel 1966, inizia la costruzione del nuovo complesso, innalzato dai Fabbri Ferrai di Forlì e simile alla Cupola fiorentina del Brunelleschi. Viene realizzato un cratere circondato da una particolare duna, rispettivamente simboli della terra e del cielo. Il nuovo Woodpecker apre nel giugno del 1968 e viene subito amato da tutti per un’atmosfera calorosa e un giusto mix di tradizione e innovazione. Nel giorno dell’inaugurazione, vengono a suonare le orchestre di Franco Campanino e di Tonino D’Ischia, con la gestione del bar da parte di Peppino Manzi. Tuttavia, anche un luogo così prestigioso non può durare così a lungo. Infatti, nel primi anni ’70, la discoteca prende fuoco a causa di un cortocircuito che si è andato a creare nei bagni. La struttura viene devastata ad eccezione della cupola e i vari tentativi di ripristino portati avanti da alcune ditte sono stati respinti a causa della loro mancata conformità al piano regolatore. Il Woodpecker non è più concesso al Comune e viene lasciato ad un abbandono che si perpetua fino ai giorni nostri. Di un locale così importante resta soltanto una grande storia. Il piccolo cratere sul quale era sorto il Woodpecker è rimasto inalterato nel corso degli ultimi quaranta anni. La cupola, seppur arrugginita, continua a campeggiare e la sua parte interna è stata dipita da un grande writer con una lunga serie di esseri viventi simili ad animali e macchine. Tuttavia, ad oggi non esiste alcuna idea sul possibile ripristino di tale Night Club, un tempo sede di diversi concerti da parte di orchestre note come quella dei Campanino, guidata dall’omonimo cantante e chitarrista Franco". (in foto la discoteca Woodpecker nel periodo di attività).

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