Chi è di Bologna, ed è sulla quarantina, non può non ricordare la mitica discoteca Living. Situata in via Corticella, negli anni 90 è stata culla di moltissimi ragazzi dell’epoca. Una volta entrati ci si trovava subito davanti al guardaroba. Tramite larghe scale si accedeva al piano sotterraneo dove si sviluppava l’unica grande sala. Tantissimi i divanetti. Il dj si trovava al primo piano con affaccio sulla pista. Al suo fianco un paio di zone dedicate al relax. Per un breve periodo fu istaurato un “privè”, situato sotto uno dei due soppalchi, che proponeva musica un po’ più “ricercata” rispetto alla commerciale suonata nella main room. Mi pare che i bar fossero 3 di cui uno situato su uno dei due "soppalchi". Certo è che all’interno di questi spazi nacquero alcuni dj che “rappresentarono” la musica degli anni 90 (come ad esempio Luca Antolini, uno dei dj più quotati dell’epoca per il genere trance progressive). Quando iniziò la “decadenza” del locale, intorno all
Me ne avevano parlato a lungo di questo ristorante e sempre molto bene come ottima scelta per chi ama la cucina giapponese. Grazie ad un buono della Groupon che lo pubblicizza come ristorante “orientale”, colgo l’occasione per provarlo. Intuisco che in realtà ci sia stato un cambio di gestione poiché di prodotti nipponici non ve n’è traccia. La cucina è di tipo cinese, vietnamita e tailandese. Il locale si trova sulla strada principale subito prima il semaforo di Funo (per chi proviene da Bologna). Il parcheggio non è dei più comodi poiché sulla strada principale non sarebbe consentito…dalla parte opposta è presente però uno spiazzo dove si può lasciare la macchina se si ha la fortuna di trovare un’apposito spazio. Gli interni del locale sono molto lineari ed assolutamente privi di accessori “tipici” da ristorante cinese. Il menù propone ovviamente diverse specialità tra cui il riso “Macao”(euro 5,50), con salsa di soia e verdure, ed i gamberetti “Macao” (6 euro) ovvero con asparagi. Le porzioni sono più che abbondanti ma i prezzi decisamente superiori allo standard. All'entrata si trova uno spazio ricco di giornali probabilmente per chi deve attendere il proprio turno o per chi utilizza il servizio da asporto. Una curiosità: i classici ravioli di gamberi qui vengono presntati come "ravioli al trifoglio" per la forma che ricorda appunto questa pianta. Chiuso per turno il lunedì.
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