Chi è di Bologna, ed è sulla quarantina, non può non ricordare la mitica discoteca Living. Situata in via Corticella, negli anni 90 è stata culla di moltissimi ragazzi dell’epoca. Una volta entrati ci si trovava subito davanti al guardaroba. Tramite larghe scale si accedeva al piano sotterraneo dove si sviluppava l’unica grande sala. Tantissimi i divanetti. Il dj si trovava al primo piano con affaccio sulla pista. Al suo fianco un paio di zone dedicate al relax. Per un breve periodo fu istaurato un “privè”, situato sotto uno dei due soppalchi, che proponeva musica un po’ più “ricercata” rispetto alla commerciale suonata nella main room. Mi pare che i bar fossero 3 di cui uno situato su uno dei due "soppalchi". Certo è che all’interno di questi spazi nacquero alcuni dj che “rappresentarono” la musica degli anni 90 (come ad esempio Luca Antolini, uno dei dj più quotati dell’epoca per il genere trance progressive). Quando iniziò la “decadenza” del locale, intorno all
Il nome “Campaza” lo ricordo da sempre…ed effettivamente guardando il sito www.gruppolacampaza.it scopro che l’attività è stata inaugurata nel 1981 e da allora si è trattato di un ristorante in continua evoluzione. Punto di riferimento per matrimoni ed eventi, si presenta come una struttura veramente immensa sia internamente che come parco attiguo con relativo parcheggio. Non mi sono mai piaciuti i locali di grandi dimensioni ma devo dire che alla “Nuova Campaza” si ha l’opportunità di mangiare veramente bene. Il menù spazia dalle crudità di pesce alla carne. Ottimo il carpaccio di pescato ed altrettanto eccellente la grigliata mista di pesce. A distanza di una ventina d’anni (c’ero già stato nel 1994), la qualità e rapidità del servizio sono rimaste inalterate. Per pranzo è possibile optare anche per un menù completo al costo competitivo di 14 euro. Da non perdere il giro nel curatissimo parco dove si possono ammirare anche pavoni e fenicotteri.
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